Preferiti del mese di Aprile #nonserietv - Lucy

21:46:00

Benvenuti a questa nostra nuova rubrica, I preferiti del mese #nonserietv!!!!
Premettendo che per me non parlare di serie tv è un’impresa a dir poco ardua, amo l’idea di questa rubrica, introdotta dalla mia amica e collega, Sabrina.

Questo mese vi parlo dell’Amleto, prodotto dal National Theatre Live, che ha garantito il tutto esaurito al Barbican Theatre di Londra per tutta l’estate del 2015.

                                               

Il grande successo è stato in parte dovuto all’attore scelto per interpretare il protagonista della tragedia shakespeariana: Benedict Cumberbatch, il famosissimo Sherlock per noi telefili!


Lo spettacolo è approdato nei cinema italiani, in lingua originale con i sub,  il 19 e il 20 aprile di quest’anno, in occasione dei 400 anni dalla morte di Shakespeare.

                                            

Io ho fatto parte dell’ammasso di quei poracci che lo hanno visto al cinema in Italia perché non sono potuti andare a vederlo dal vivo a Londra.
Tralasciando questo dettaglio, è stato uno spettacolo stupendo. Non pensavo che vedere il filmato di uno spettacolo teatrale sarebbe stato così... ASSOLUTAMENTE FANTASTICO. Penso che sia stato il miglior Amleto che ho visto finora, adattato in modo perfetto ai gusti moderni e con attori eccellenti.

Per la prima volta Amleto non mi è sembrato quel tipo in calzamaglia con un teschio in mano o il grande principe di Danimarca con un milione di domande in testa che parla strano, distante anni luce dalla quotidianità, no, stavolta era un ragazzo, uno studente, un semplice studente universitario, che torna a casa poco dopo aver saputo della morte del suo adorato padre.


Suo padre è morto, sua madre si è risposata con lo zio e il fantasma del padre appare improvvisamente più volte (per la maggior parte del tempo probabilmente solo nella testa di Amleto) per dirgli di vendicarlo, uccidendo lo zio, colpevole dell'omicidio. Lui, uno studente, deve uccidere lo zio e affrontare la perdita del padre...A I U T O !

Cumberbatch è stato non bravo, DI PIÚ. E non lo dico solo da sua fan innamorata, lo dico da ragazza che è andata a vedere lo spettacolo (solo per Cumberbatch) pensando di annoiarsi a morte e che invece si è immedesimata in tutte le scelte e le azioni di Amleto, ho sentito tutto quello che provava lui. In quel momento, io ero Amleto e Amleto era me: anche io al posto suo sarei stata straziata, anche io sarei stata costantemente in bilico tra la pazzia, la paranoia e la sanità mentale, anche io non avrei saputo che fare in più di un’occasione, anche io mi sarei sentita in prigione a casa mia.

Benedict Cumberbatch, da uomo con famiglia che è nella realtà, è improvvisamente diventato un ragazzo di 24-25 anni costretto ad affrontare una situazione molto più grande di lui. Sì, parlava in versi ma le emozioni che mi trasmetteva erano talmente reali che mi sembrava fosse un mio amico intento a confidarmi i suoi tormenti. Non ho mai sentito Amleto così vicino a me prima di vedere questo spettacolo.

Tre ore sono passate in un attimo mentre sentivo e guardavo un Amleto triste, straziato, dubbioso, divertito ma soprattutto… DIVERTENTE. Amleto è un ragazzo e come tutti i ragazzi scherza e fa battute, ti diverte per tutto il tempo nonostante sia il protagonista di una tragedia. Cumberbatch nei momenti in cui interpreta un Amleto che finge di essere totalmente pazzo, fa scompisciare dalle risate. Io ho riso quanto ho pianto.


La prima parte del dramma è più leggera mentre la seconda è più tragica ma di una potenza unica. L’ironia non manca mai, nemmeno nei momenti più tragici.

                                                                             

La regia di Lyndsey Turner ha fatto un ottimo lavoro. I personaggi e l’ambientazione sono stati presentati in modo da non poterli collocare in un periodo storico preciso ma comunque mi hanno dato l’impressione di far parte di una dimensione vicino a noi: Amleto è un giovane che legge e ascolta musica da un giradischi, vestito con jeans e maglia scuri, Orazio è un semplice studente universitario, come se ne vedono tanti, compagno e amico di Amleto, con tanto di tatuaggi e occhiali, la corte di Danimarca è una corte normale come quelle delle monarchie che ci sono ancora oggi.


I cambi di scena sono stati veloci e avvenivano sotto gli occhi degli spettatori: gli attori facevano tutto, spostavano oggetti di scena e costruivano le ambientazioni in un attimo.

Gli interpreti sono stati tutti bravissimi anche se, a mio parere, Cumberbatch li superava tutti di parecchio e forse questa differenza era voluta.

(Ofelia: attrice bravissima, il personaggio non si regge, non c’è niente da fare)

                                                               

Sono uscita dal cinema sconvolta dalle emozioni, avevo pianto, riso, avevo riflettuto.. insomma è uno spettacolo che ti spezza e di cui non ne hai mai abbastanza, quasi non avevo parole per descriverlo quando è finito. Ero fuori dal cinema ma allo stesso tempo ero rimasta lì con Orazio a piangere per la terribile sorte che era toccata alla corte danese e al suo principe.

È uno spettacolo da vedere, lo consiglio a TUTTI, che conosciate o meno Shakespeare o l’inglese non ha importanza, le emozioni arriveranno lo stesso, tutto vi colpirà lo stesso, ne sono certa!

VOTAZIONE FINALE (*****):
attori: *****
regia: *****
Cumberbatch:***********************.....


Credo possiate trovarlo in streaming e forse ne faranno i dvd, quindi cosa state aspettando????

Ci rivediamo fra 30 giorni per il prossimo preferito #nonserietv, non mancate!!!


La vostra Lucy ;)

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